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ALSAZIA:
Selezionati con maniacale attenzione per formare un gruppo di cui siamo orgogliosi

Domaine Rieffel
DOMAINE RIEFFEL
74A6083-Lucas-Rieffel©antoninbonnet.com_

La cantina e la casa di famiglia di Lucas Rieffel si trovano all'interno di un edificio del XV secolo nel magnifico paesino di Mittelbergheim a 25 km a sud-ovest di Strasburgo. Mittelbergheim è un autentico villaggio del vino con 20 produttori su meno di 650 abitanti complessivi, con il centro abitato circondato da vigneti di prim'ordine alcuni dei quali in classificazione Grand Cru come il Wiebelsberg, il Zotzenberg e il Kirchberg de Barr. Convertito al regime biologico dal 2009 e ormai saldamente ancorato ai dettami della biodinamica, Lucas ricerca nei suoi vini una purezza e una concentrazione in grado di riflettere le molteplici sfaccettature del suo terroir che, da un punto di vista della ricchezza e della diversità dei suoli, può essere considerato un vero e proprio caleidoscopio geologico con sub-strati di argille, marne, granito e calcare. Siamo dinnanzi ad un grande territorio interpretato con rispetto dalla mano minimalista di un abile vigneron per vini di cristallina naturalezza espressiva e stupefacente bevibilità. 

Domaine Albert Mann
DOMAINE ALBERT MANN

Il Domaine Albert Mann è il frutto della secolare collaborazione tra 2 storiche famiglie di vignerons alsaziane: i Mann e i Barthelmé attivi sin dal 1654 in questi vigneti. Dal 2010 questa blasonata cantina è certificata Biodyn a suggello di una pluridecennale pratica agronomica integralmente ispirata ai dettami dell'agricoltura biodinamica praticata già a partire dal 1997. Attualmente il patrimonio vitato del Domaine è costituito da 23 ettari complessivamente suddivisi attraverso un meticoloso processo di microzonazione in oltre 100 parcelle allevate secondo specifici protocolli, al fine di enfatizzare la lettura attraverso la pianta delle caratteristiche microclimatiche e geologiche. Eclatanti i risultati ottenuti negli anni nella coltivazione e vinificazione del Pinot Noir proveniente da un unico lotto "monopole": il leggendario Clos de la Faille dal quale secondo la critica francese più accreditata provengono i migliori Pinot Noirs di Francia al di fuori della Borgogna.

Yura
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JINTARO YURA

Jintaro Yura, 38 anni, originario di Tokyo, vanta già più di 10 anni di esperienza nelle vigne francesi. Sin dalla prima vinificazione in proprio con un Pinot Blanc nel 2020 ha attirato l'attenzione di appassionati e professionisti per la eccezionale purezza e il peculiare equilibrio dei suoi vini. Jintaro emerge come una figura la cui vita e carriera appare ricca di sfumature esattamente come i vini che crea. Nato e cresciuto nel vivace contesto di Tokyo in una importante famiglia di ristoratori assorbe sin da bambino l'humus culturale delle arti enogastronomiche francesi. Il viaggio del giovane Yura nel vino è un racconto che si articola tra passione, dedizione ed esplorazione. Dopo un brillante percorso accademico in enologia e microbiologia il suo viaggio nel vino lo conduce dai paesaggi verdeggianti della Nuova Zelanda al fianco di Takahiro Koyama fino agli storici Grand Cru d'Alsazia da lui ritenuti di primario interesse persino al cospetto della Borgogna per la loro impareggiabile ed eterogenea specificità geologica e mesoclimatica. Attraverso il suo background accademico in Giappone, Jintaro ha acquisito una profonda comprensione degli aspetti microbiologici della vinificazione che, unita al rigore del suo atteggiamento empirico rispetto il terroir di adozione, ha via via determinato condizioni ideali per la nascita di uno stile implicitamente geniale sin dagli esordi. Nasce così nel 2020 Domaine Jintaro Yura. L'approccio del giovane vigneron nipponico è al tempo stesso scientifico, naturale ed intuitivo con un focus quasi ossessivo nella ricerca della purezza del frutto che persegue e preserva nella sua trasformazione una gamma limitata e distinta di espressioni aromatiche che non possono che rubarci cuore e mente portandoci idealmente nello spirito misterioso e profondo dell'estremo Oriente. Una grande enfasi è posta ad esempio sulla "consistenza tattile" delle acidità al fine di delineare identità e carattere dell'incomparabile persistenza al retrogusto dei suoi vini. In vinificazione Jintaro utilizza tre tipologie di contenitori quali il cemento, la rovere e l'acciaio alternando e modulandoli a seconda delle masse parcellari e delle caratteristiche dei millesimi. Peculiare in questo senso i risultati espressivi ottenuti nella vinificazione del Pinot Noir che offre sin da subito profondità e umami che in sinergia con distinte sottigliezze riduttive sembrano dischiudere un capolavoro di rarefazione e originalità stilistica. Jintaro Yura, seguendo vari steps, ha gradualmente eliminato in vinificazione l'utilizzo di solforosa riuscendo così a preservare quella purezza sin dagli esordi eletta a obiettivo imprescindibile del suo Genio. Godiamone oggi prima che l'affermazione della leggenda renda tutto tremendamente complicato.

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