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LANGUEDOC ROUSSILLON:
Selezionati con maniacale attenzione per formare un gruppo di cui siamo orgogliosi

Domaine Alternative Bis
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DOMAINE ALTERNATIVE BIS

Il progetto Alternative Bis nasce dalla collaborazione tra cinque amici accumunati dalla passione per i vini e la natura, che decidono, a partire dal 2010, di vinificare ed imbottigliare in proprio le uve prodotte presso la loro tenuta di Puechabon nello splendido scenario terrazzato di Larzac, affacciato sul Mediterraneo del Midi francese. Un magnifico patrimonio vitato di quasi 4 ettari coltivati in biodinamica su terreni drenanti, ricchi di ciotoli con esposizioni a sud-ovest. Le varietà sono quelle tradizionali di questo vocatissimo terroir: Grenache, Syrah, Mourvèdre e Cinsault per i rossi e Viognier e Chardonnay per i bianchi. Tutte le fasi produttive in vigna e in cantina, fino all'imbottigliamento seguono il calendario lunare. I vini di Alternative Bis si contraddistinguono per la mirabile capacità di sintesi tra la forza solare dei vini mediterranei e una spontanea ed equilibrata morbidezza che ne fanno patners ideali per la tavola. Grazia, forza e suggestivi richiami alla macchia mediterranea.

marin
DOMAINE CHRISTOPHE MARIN

La storia del Domaine Marin è cosa recente e risale al 2019 a seguito dell'acquisto di 11 ettari vitati nella Valle de l'Angly, tra i Pirenei e il Mediterraneo nell'estremo sud francese ai confini con la Spagna. Una porzione incontaminata del Roussillon dal paesaggio lunare dove le roccie affioranti sono interrotte qua e là dalla "garrigue", dalle erbe aromatiche e da ceppi centenari piantati ad alberello per resistere all'incessante flusso dei venti. Un rientro alla terra natale per Christophe Marin dopo un esperienza "pesante" di oltre 10 anni come chef de cave da Vincent Girardin a Meursault. Della Borgogna viene mutuato l'approccio rigorosamente monovarietale e mono parcellare delle vinificazioni, mentre la biodinamica più intransigente diviene il faro di ogni processo produttivo sia in vigna che in cantina. Vini meravigliosi che tramutano in un tatto fine e sublime l'esuberanza fruttata e minerale delle uve di questo lembo selvaggio del Midi francese.  Le vinificazioni e gli affinamenti in vecchie botti da 500lt , l'assenza di filtrazioni e travasi nella naturale trasformazione dei frutti Grenache noir, blanc, gris e Macabeu, raccolti in vigna separatamente secondo le differenti maturazioni in parcella ci ricongiungono nel calice con un sorso che noi ci azzardiamo a pronosticare ai vertici qualitativi della Côte Catalane per gli anni a venire.

Amistat
AMISTAT

Amistat dal catalano "amicizia" e' una piccola cantina del Roussillon fondata nel 2011 da Julien Ditté e Olivier Cazenave nel territorio di Apres, stretto tra il contrafforte dei Pirenei Orientali francesi e il confine spagnolo. Lo scisto bruno che fa da sfondo a piante vecchie mediamente 82 anni con molti ceppi di oltre un secolo e i suoli acidi e sassosi poveri di sostanze nutritive a sud di Perpignan formano un ambiente unico che dona a queste uve una sorprendente purezza sensoriale e una nitida capacita' espressiva. Un approccio manuale e attento da parte di Julien e Olivier che mira a un equilibrio economico e ambientale sostenibile che abbia come orizzonte un espressione autentica e identitaria del terroir di Apres. I ceppi nodosi e antichi spesso destinati all'abbandono o persino all'espianto perché poco redditizi, sono invece posti a presupposto imprescindibile del progetto Amistat quale inestimabile patrimonio da custodire e doveroso omaggio agli anziani del luogo. Le viti, coltivate senza l'uso di erbicidi e alcun ricorso a molecole di sintesi, si trovano in condizione di naturale equilibrio, in uno stato vegetativo equidistante sia da un eccessiva vigoria che da episodi di stress idrico. La raccolta delle uve, integralmente manuale, avviene solo alle prime ore del mattino con cassette da 10kg. In cantina sono i lieviti indigeni ad avviare la fermentazione e la vinificazione viene svolta senza ausilio di coadiuvanti enologici e con una solfitazione che varia, a seconda dei millesimi e dei Ph annualmente espressi, da zero a un massimo di 2gr/hl. Macerazione tradizionale in acciaio e successivo affinamento in vecchie foudre da 20 hl di slavonia o demi-muids di rovere usata per le diverse masse poi destinate alle singole etichette. Nessun collaggio, ne' filtrazione, né travasi, mentre sui bianchi non viene mai praticato il "batonage" al fine di rendere piu distesa e tangibile la caratteristica mineralita' da "pietra focaia" espressa da questo terroir. Imbottigliamento senza solforosa aggiunta e messa in commercio dopo 6 o 12 mesi di affinamento in vetro a seconda delle differenti cuvées.

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